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Augusto Barbera - Conferenza -
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Augusto Barbera - Conferenza -
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La Chiesa e il preambolo della Costituzione

Pi� articolate le posizioni espresse da alcuni ambienti cattolici i quali non mancarono di avanzare critiche a talune formulazioni della Carta (riconoscerebbe le famiglie di fatto attraverso l�ambiguo riferimento al �diritto di sposarsi�; vieta la clonazione solo se volta a fini riproduttivi ; aprirebbe la porta al diritto all�istruzione assicurato da scuole islamiche) poi progressivamente superate.

Al momento del varo della Costituzione si � invece mostrata attenzione ai contenuti del preambolo alla Costituzione.Lo stesso Pontefice ha chiesto di �non ignorare la eredit� cristiana dell�Europa�, o �giudaico-cristiana� come detto in qualche passaggio. Tale richiesta� come � noto � sono state lasciate cadere e la Costituzione fa ora riferimento, nel preambolo, �alle eredit� culturali, religiose e umanistiche dell�Europa,da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona ,della democrazia, dell�uguaglianza,della libert� e dello stato di diritto �. Dopo avere ancorato i diritti della persona ai valori culturali e umanistici il preambolo s limita a indicare genericamente i valori religiosi. Ma quali sono i valori religiosi dell�Europa se non quelli giudeo-cristiani? Se cos� �, perch� non scriverlo? A tali valori l�Europa � pervenuta superando laceranti conflitti , anche religiosi. Hanno ragione quanti hanno sottolineato la �non innocenza� dell�Europa rispetto ai valori da essa stessa alimentati e tante volte calpestati ma proprio in un momento in cui le atrocit� del secondo conflitto mondiale sembravano tragicamente oscurare la civilt� europea Benedetto Croce scriveva il saggio �Non possiamo non dirci cristiani�(in La Critica 1942,fasccolo VI,p.289ss) collegando ai valori cristiani anche lo stesso �ideale liberale�.Nonostante i conflitti laceranti (anzi grazie ad essi) ,tragici talvolta -il rifiuto della dimensione religiosa di talune rivoluzioni liberali e la condanna del liberalesimo nel Sillabo dall�altra - i valori del cristianesimo e quelli del libero pensiero hanno contribuito ad alimentare il catalogo dei diritti della persona e ad esaltarne la dimensione sociale, ad alimentare, vale a dire, la parte pi� viva del costituzionalismo contemporaneo. Del resto l�Europa porta con s� , nel suo processo di integrazione , sia i tratti della Respublica christiana sia quelli del cosmopolitismo proprio della tradizione dell� illuminismo .

Tre le possibili risposte di tanta reticenza . La prima potrebbe attenere valore dei preamboli di orientamento per l�interprete nella lettura delle disposizioni costituzionali: sappiamo che molte norme della Carta dei diritti sono il frutto ,come si � visto, di delicati equilibri e si � temuto probabilmente che il riferimento alla tradizione cristiana faccia pendere la bilancia in una direzione non voluta. E� possibile una seconda risposta : si vuole forse evitare di �escludere� dalla cittadinanza europea le culture religiose di minoranza . Il problema potrebbe riguardare le minoranze pi� antiche (quella ebraica in particolare) e quelle (le mussulmane soprattutto) di un�Europa sempre pi� multietnica. Per quanto riguarda le minoranze pi� recenti il tema si collega a un dibattito appena iniziato in Europa (con differenti soluzioni anche legislative, per esempio in Francia e nel Regno Unito) e da tempo sviluppato negli Usa e che pu� cos� essere riassunto: un ordinamento deve puntare all�integrazione di nuove culture o deve mantenere e proteggere la loro separazione? Se si sceglie la strada della integrazione delle varie culture in una �cittadinanza comune� � peraltro l�unica strada che ha dato dei frutti positivi, come ad esempio il melting pot degli Stati Uniti � questa non pu� certo essere percorsa facendo recepire valori religiosi estranei a quelle culture ma presuppone, tuttavia, una forte coscienza delle proprie tradizioni e della propria identit� da parte della comunit� che vuole svolgere una funzione aggregante. In ogni caso l�articolo I.2 e l�art. II.21 della Costituzione sono attenti nel sottolineare i valori del pluralismo ed escludere forme di discriminazione, anche religiosa .Nel dibattito sono intervenuti tra l�altro Joseph Weiler ,uno dei massimi studiosi delle istituzioni europee,ebreo praticante, e lo scrittore Khaled Fouad Allam, mussulmano, i quali con accenti analoghi si sono chiesti : pu� l�Europa accogliere l�altro se rifiuta di riconoscere le proprie radici?

L�altra risposta � la terza � potrebbe essere trovata nella volont� di allargare i confini dell�Unione al di l� dei tradizionali confini geografici, fino a comprendere la Turchia. Anche questo � un problema non banale riguardando il pi� generale tema � prettamente costituzionale � delle �frontiere�dell�Unione.

Ma ormai dopo il varo del testo definitivo della Costituzione la discussione � chiusa � lo stesso Pontefice ha mostrato di volere voltare pagina - ma essa non � stata inutile :sebbene i Trattati europei siano stati sempre preceduti da dichiarazioni comuni � la prima volta che si apre una accesa discussione sulle stesse: � il segno, a me pare, della volont� di uscire dallo schema del Trattato e approdare sul terreno proprio di una �Costituzione�. In ogni caso il riferimento ai valori cristiani percorre la Costituzione europea. Dico questo riferendomi non solo ai valori spirituali dell�Europa ma anche alla concreta esperienza giuridica del �diritto comune�, i cui principi, alimentati dal diritto romano e dal diritto canonico, a Bologna come a Salamanca, a Montpellier come a Oxford, hanno lasciato tracce in tanta parte degli ordinamenti europei e sono parte integrante delle tradizioni comuni dell�Europa.



 

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